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Indagine sulle stragi del sabato (e venerdì) sera

Pubblicato il da infortunistica

Report linksulla reale situazione nei primi 4 mesi del 2012
Solo il 55-60% dei mortali delle due notti è una classica “strage del sabato sera”
Nelle 16 ore maledette delle notti del fine settimana, i giovani sotto i 30 anni coinvolti in 119 incidenti gravi con 81 vittime  e 195 feriti. Il 55% al nord
Ma cresce il fenomeno anche  al sud
Nell’11% dei casi ebbrezze certificate. Nel 49% dei sinistri il conducente va fuori strada da solo

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Patentino del frigorista

Pubblicato il da infortunistica

Il patentino del frigorista entrerà in vigore il prossimo 5 maggio

Il DPR di attuazione del Regolamento CE 842/2006 che istituisce il “Patentino del Frigorista” entrerà in vigore il prossimo 5 maggio. Ancora numerosi i problemi interpretativi.

E’ stato finalmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 93 del 20 aprile il Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio 2012, n. 43 che attua il Regolamento CE 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra.

I settori coinvolti saranno quelli della refrigerazione, del condizionamento d’aria, delle pompe di calore mobili e dei sistemi di protezione antincendio che contengono gas fluorurati ad effetto serra.

Il DPR prevede l'istituzione di un Registro la cui gestione verrà affidata alle Camere di Commercio al quale si dovranno iscrivere,entro 60 giorni dalla sua costituzione, le persone che svolgono attività su apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore ed antincendio che contengono almeno 3 Kg. (o 6Kg. se ermeticamente sigillati) di gas fluorurati ad effetto serra.

Le persone dovranno essere in possesso di un certificato che sarà rilasciato da un organismo di certificazione dopo il superamento di un esame (teorico e pratico) sulle competenze previste dall'allegato del Regolamento CE 303/2008 e 304/2008.

La certificazione durerà 10 anni e sarà rinnovata dall'organismo di certificazione su domanda dell'interessato.

A loro volta le imprese verranno certificate se impiegheranno personale certificato in numero sufficiente da coprire il volume di attività previsto e dimostreranno che il personale ha a disposizione strumenti e procedure necessarie per svolgere l’attività. Le imprese dovranno poi comunicare all’organismo di certificazione ed alla Camera di Commercio ogni variazione in relazione al personale certificato ed al volume di attività.100 0762

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Le terre e rocce da scavo non sono piu' rifiuti da smaltire: ok al decreto

Pubblicato il da infortunistica

Il decreto ministeriale sull’utilizzo delle terre e rocce da scavo (materiale di riporto), contenuto nel decreto liberalizzazioni, ha avuto l’ok dal Consiglio di Stato e a breve sarà firmato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e dal ministro dell’Ambiente.

Secondo il decreto, il materiale di scavo, finora da considerare rifiuto, potrà essere riutilizzato, se conforme alle norme del Codice dell’ambiente, per la realizzazione di opere come i rilevati stradali. Pertanto, come sottolinea il ministero delle Infrastrutture, ne deriverà uno snellimento per la realizzazione di infrastrutture, soprattutto quelle che implicano scavi in galleria. Il materiale di scavo, fino ad oggi considerato come rifiuto, infatti, “ha determinato forti rallentamenti nella esecuzione delle opere, in quanto doveva essere previsto già nella fase di scavo lo smaltimento in discarica del prodotto rimosso, con notevoli difficoltà nel reperimento di siti idonei”.

Con l’avvio della nuova normativa, invece, saranno ridotti i costi di tali materiali che, considerati sottoprodotti dal decreto Ambiente (dl n.2/2012), sarà possibile trasportare all’interno del cantiere verso siti di stoccaggio più economici. Come prevede il decreto Ambiente, il riutilizzo delle terre e rocce da scavo non deve avere impatti sulla salute umana o sull'ambiente e deve essere originato da un processo di produzione di cui costituisce parte integrante. Deve inoltre essereutilizzato senza ulteriori trattamenti nello stesso o successivo processo di produzione, direttamente.

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Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti

Pubblicato il da infortunistica

Ulteriori chiarimenti per l'esercizio della professione di trasportatore di merci su strada per conto terzi

link

 

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Guard rail assassini

Pubblicato il da infortunistica

Dovrebbero essere gli angeli cusodi e protettori di chi va in moto, dovrebbero fare da barriere di contenimento, e invece troppo spesso si trasformano in ghigliottine, che non lasciano scampo: parliamo dei guar rail. E se in Italia si combatte una lotta contro questi guard rail assassini che però dà risultati incerti, l’Unione Euopeapare intenzionata a spingersi più in là.

L’obiettivo è far sì che le barriere di contenimento siano veri dispositivi di sicurezza e di ritenuta passiva, per contenere i veicoli all'interno della strada, con lo scopo di ridurre gli effetti degli incidenti. Due sono gli eurodeputati che stanno facendo pressione, l'olandese
Corien Wortmann-Kool e la spagnola Ines Ayala Sender: dal 23 al 25 aprile, presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles, ecco la mostraBarriere stradali di sicurezza per i motociclisti, una necessità urgente in Europa - Come proteggere efficacemente gli utenti della strada vulnerabili migliorando lo standard Ue per le barriere stradali. L'evento, aperto a tutti, mostrerà ai partecipanti un prototipo di sistema di ritenuta progettato, che in teoria garantirà una maggiore protezione ai motociclisti ed affronterà il tema della pericolosità delle attuali strutture.

Il problema è infatti che 
i guard rail montati sulla stragrande maggioranza della rete viaria europea non sono stati testati tenendo in considerazione le eventuali ripercussioni sugli motociclisti. I pali di sostegno e le lamiere fanno paura: nel Vecchio Continente c’è una percentuale compresa tra l'8% e il 16% di vittime provocate, tra i motociclisti, a causa dei guard rail. Il progetto Smart Road Restraint Systems, co-finanziato dalla Commissione Europea, è stato sviluppato per creare barriere intelligenti. Insomma, un guard rail concept del futuro.

Sentite
 Aline Delhaye, Segretario Generale della Federazione Europea delle Associazioni Motociclistiche: La recente decisione della Svezia di avviare l'installazione barriere salva motociclisti nei luoghi ritenuti più pericolosi, unendo altri paesi, come Francia, Portogallo o Spagna, dimostra che c'è spazio per migliorare le infrastrutture stradali per i motociclisti”. Giustamente, dice che serve sensibilizzare l'opinione pubblica sulla questione, con l'aiuto del Parlamento Europeo, per promuovere politiche coordinate a livello nazionale e locale per garantire la disponibilità di barriere stradali più sicure.

L’iniziativa è buona, e speriamo di vedere qualcosa anche in Italia. Tuttavia, oltre ai guard rail si dovrebbe anche migliorare la condizione delle strade: con le recenti piogge, si sono aperte altre voragini, per non parlare dell’asfalto saponato e degli incroci trappola.

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Targhino dei vecchi ciclomotori

Pubblicato il da infortunistica

A norma dell’art. 14, secondo comma della L. 120/2010 recante modifiche al Codice della Strada ed altre disposizioni in tema di sicurezza stradale, i ciclomotori già in circolazione non in possesso del certificato di circolazione e della targa di cui all’articolo 97, comma 1, del Codice della Strada (bensì del vecchio certificato di idoneità tecnica e della targa esagonale) dovranno conseguirli, con modalità conformi a quanto stabilito dal decreto ministeriale di cui al comma 4 dell’articolo 97 del Codice, secondo un apposito calendario.
L’operazione dovrà essere effettuata entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge ovvero entro il 12 febbraio 2012, oltre tale data e quind
i dal 13 febbraio 2012 chiunque circola con un ciclomotore non regolarizzato con la nuova targa, in conformità alle disposizioni suddette, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 38,00  a € 1.559,00.
Le scadenze fissate con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per le operazioni di “ritargatura” sono le seguenti:

  • entro il 1° giugno 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione (targhino, ndr) la cui sequenza numerica inizia per “0”, “1”, e “2”;

  • entro il 31 luglio 2011, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “3”, “4”, e “5”;

  • entro il 29 settembre 2011, per i ciclomotori muniti di contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “6”, “7”, e “8”;

  • entro il 28 novembre 2011, e comunque non oltre il 12 febbraio 2012, per i ciclomotori circolanti con contrassegno di identificazione la cui sequenza numerica inizia per “9” e la cui sequenza alfanumerica inizia con la lettera “A”.

La regolarizzazione è effettuabile recandosi presso un ufficio della Motorizzazione o presso una agenzia abilitata come Centro Servizi Motorizzazione.
Sotto il profilo assicurativo l’ISVAP ha ribadito alle imprese di assicurazione che i ciclomotori, eventualmente non regolarizzati entro il 12 febbraio 2012, devono comunque essere assicurati sulla base del telaio.

 

www.infortunisticaramielementari.it

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Gas fluorurati: ultimatum all'Italia

Pubblicato il da infortunistica

La Commissione europea chiede di conformarsi alle regole dell'Ue

La Commissione europea ha inviato un parere motivato all’Italia chiedendo formalmente di adottare provvedimenti per garantire il pieno rispetto del regolamento sui gas fluorurati a effetto serra, presenti nei circuiti di raffreddamento, nelle apparecchiature contenenti solventi, negli impianti di protezione antincendio e negli interruttori ad alta tensione. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrebbe ricorrere alla Corte di giustizia.

Il regolamento della Commissione segue principalmente due linee di azione: evitare i gas fluorurati ad effetto serra in certe applicazioni per le quali sono disponibili alternative più favorevoli all’ambiente ed efficaci sotto il profilo dei costiridurre le perdite da apparecchiaturecontenenti gas fluorurati ad effetto serra. tali misure comprendono l’etichettatura delle apparecchiature contenenti gas fluorurati ad effetto serra, la formazione e la certificazione di società e personale che maneggiano tali gas, il contenimento e il recupero.

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Investimenti nelle rinnovabili

Pubblicato il da infortunistica

Non solo fotovoltaico, ma anche biogas e biomasse

Il settore delle rinnovabili dimostra come la cooperazione, malgrado la crisi, possa essere uno slancio per l'economia, contribuendo allo sviluppo del Paese. Nel 2011, infatti, il numero delle cooperative impegnate nel settore (soprattutto nel fotovoltaico) è cresciuto sensibilmente, in particolare per l'azione delle cooperative di produzione lavoro che da 0,306 megawatt di potenza (MWp) installata nel 2010, sono passate lo scorso anno ad una potenza fotovoltaica di oltre 5,30 megawatt.

I dati sulle cooperative, tuttavia, rivelano aumenti importanti anche sul fronte delle altre rinnovabili:biogas e biomasse, bioliquidi, idroelettrico ed eolico. Sono infatti 120 in tutto le cooperative titolari di tali impianti, dato più che raddoppiato rispetto alle 58 cooperative rilevate nel 2010, per una potenza cumulata di 129 MWp, più del doppio rispetto alla potenza installata nel 2010 (77 MWp).

 

www.infortunisticaramielementari.it

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