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Tecnologie a fonti rinnovabili

Pubblicato il da Per. Tec. Gabriele Uberti

In questo video spiego in modo sommario le tecnologie a fonti rinnovabili, idroelettrico,eolico,marina,geotermia,biomassa,solare, e si menziona alcune normative del settore. Un semplice esempio di rendimento di un impianto fotovoltaico.

Per informazioni

Per. Gabriele Uberti

e-mail splafenice@outlook.it

 

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Efficienza energetica

Pubblicato il da Per. Tec. Gabriele Uberti

Studio Professionale - La Fenice-

65029 Torre dè Passeri PE - Corso Giuseppe Mazzini n. 158 – Fax 085.9943038 – splafenice@outlook.it

Efficienza energetica

Non tutti sanno che esistono altri incentivi a cui possono accedere sia i privati che le aziende ed è proprio a questi incentivi alternativi che lo studio LA FENICE si dedica, in particolare:

- il Super Ammortamento del 140% per le aziende (Prorogato 2017);

- la Detrazione Fiscale del 65% sui pannelli solari termici e sugli altri interventi di riqualificazione energetica;

- il Conto Energia Termico;

- l’Ecobonus 2017;

- il recupero dei Certificati Bianchi col meccanismo de TEE.

 

Lo Studio Professionale LA FENICE offre consulenza personalizzata e servizi tecnici per ciascuno di questi incentivi.

 

Super Ammortamento 140% per FV

 

La Legge di Bilancio 2017 ha prorogato il super ammortamento a tutto il 2017, introducendo anche l’iper ammortamento al 250%.

Tali aliquote è applicabile a tutte le parti impiantistiche, ovvero moduli, inverter, cablaggi e sistemi di ancoraggio.

Il Super Ammortamento si applica solo ad impianti fotovoltaici nuovi costruiti dopo il 15 ottobre 2015 e entro il 31 dicembre 2017. Sono ammessi impianti costruiti entro il 30 giugno 2018 purché ordinati entro fine 2017 con versamento del 20% di caparra. Non possono beneficiare del super ammortamento interventi di sostituzione e ammodernamento su impianti esistenti.

Invece è ammortizzabile al 4%, e quindi in ammortamento standard del 100% in 25 anni tutte le parti Immobiliari, ovvero il suolo dove posa l’impianto, lastricati, recinzioni ecc.

 

Detrazione fiscale 65% solare termico e interventi di riqualificazione energetica

 

Gli impianti solari permettono un notevole risparmio energetico nel campo della climatizzazione in quanto sono in grado di generare acqua calda, da usare sia per l’impianto di riscaldamento che come acqua corrente nei bagni e nelle cucine. Oltre all’uso domestico si rileva che l’installazione di un impianto solare termico è un enorme contributo negli edifici commerciali o in quelle strutture quali hotel, B&B, campeggi, piscine, campi sportivi, case di cura, ospedali, istituti scolastici, dove l’uso di acqua calda e del riscaldamento degli ambienti è una spesa molto onerosa.

Anche per tutto il 2017 la possibilità di usufruire della detrazione fiscale al 65% sull’acquisto, installazione e messa in opera di impianti solari termici e tutte le eventuali realizzazioni murarie accessorie necessarie.

 

Si può richiedere anche per altri interventi volti alla riqualificazione energetica degli edifici quali ad esempio la realizzazione di cappotti termici.

 

Ecobonus 2017: guida alle detrazioni fiscali per l’installazione di pannelli solari.

 

Per beneficiare della detrazione fiscale Irpef o Ires l’installazione dei pannelli solari deve rispettare due condizioni:

1. un termine minimo di garanzia (fissato in cinque anni per i pannelli e i bollitori e in due anni per gli accessori e i componenti tecnici);

2. la conformità alle norme UNI EN 12975 o UNI EN 12976.

 

Nel caso di installazione di impianti combinati, in grado di produrre non solo energia termica ma anche energia elettrica, sarà detraibile solo parte di componentistica riguardante esclusivamente la produzione di acqua calda.

 

Conto termico

 

Il nuovo Conto Termico 2016 introduce alcune novità. La più interessante è che l’accesso agli incentivi è facilitato per chi intende realizzare un impianto solare termico di tipo domestico (con una superficie fino a 50 mq e con una potenza termica fino a 35 kW) anche abbinato a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo. In questi casi l’erogazione degli incentivi è prevista in un’unica rata entro 90 giorni dall’intervento e può coprire fino al 65% delle spese sostenute. Il nuovo Conto Energia Termico, dunque, risulta molto più vantaggioso rispetto alla detrazione fiscale per gli altri interventi di riqualificazione energetica degli edifici che copre il 50% delle spese con rimborso in 10 anni.

 

Recupero certificati bianchi

 

Il sistema dei certificati bianchi è stato introdotto nella legislazione italiana dai decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e s.m.i. e prevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale raggiungano annualmente determinati obiettivi quantitativi di risparmio di energia primaria, espressi in Tonnellate Equivalenti di Petrolio risparmiate (TEP).

Le aziende distributrici di energia elettrica e gas possono assolvere al proprio obbligo realizzando progetti di efficienza energetica che diano diritto ai certificati bianchi oppure acquistando i TEE da altri soggetti sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica organizzato dal GME. Le unità di Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) possono accedere al sistema dei certificati bianchi secondo le condizioni e le procedure stabilite dal Decreto Ministeriale 5 settembre 2011.

Per informazioni

e-mail splafenice@outlook.it

Per. Gabriele Uberti

 

 

Fonte: efficasa.it

 

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Impianto solare termodinamico di Ottana

Pubblicato il da Per. Mec. Gabriele Uberti

L’impianto solare termodinamico di Ottana

Riporto dalla rivista La Termotecnica l’articolo di L.Migliari, D. Cocco, S.Arena che riguarda come da titolo “L’impianto solare termodinamico di Ottana” per chi, come me, studiano questi sistemi energetici. Inserendo a fine articolo per i meno esperti o per chi è semplicemente curioso le definizioni di cui parla l’articolo che possono sembrare difficili per la loro comprensione.

Introduzione

Nella piana di Ottana, in Sardegna si è progettato e costruito il primo impianto solare termodinamico ibrido CSP-CPV del mondo. Questo impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile è stato ideato per sperimentare la fattibilità dell’integrazione delle tecnologie solari a concentrazione  note come Concentrating Solar Power e Concentrating Photo-Voltaici.

L’impianto pilota, avente una potenza elettrica complessiva di 1 MW, presenta quindi due sezioni distinte, caratterizzate da efficienze, operatività e dinamiche diverse. La sezione CPV da 400 kWe sfrutta il principio della conversione fotovoltaica, tramite celle multi-giunzione ad alta efficienza abbinate a lenti Fresnel in grado di concentrare fino a 500 volte la radiazione solare.

La produzione elettrica della sezione CPV è caratterizzata da dinamiche molto veloci ed influenzate fortemente dall’andamento temporale dell’irraggiamento, soprattutto nella sua componente diretta (DNI, Direct Normal Irradiance). Questa sezione dell’impianto ibrido è dotata di una batteria elettrochimica con autonomia di un’ora (produzione elettrica a piena carico).

La sezione CSP da 600 kWe invece, è costituita da un campo di concentratori solari lineari Fresnel che focalizzano la radiazione solare su un tubo ricevitore posizionato a qualche metro sopra il loro piano. Nel tubo ricevitore, prodotto dall’italiana Archimede Solar Energy,scorre un olio diatermico che viene riscaldato e accumulato in nun sistema diretto a doppio serbatoio, che permette un’autonomia della sezione CSP di 5 ore di produzione elettrica a pieno carico, anche in assenza di sole.

A valle della sezione di accumulo termico è presente un gruppo di potenza ORC (Organic Rankine Cycle) prodotto dalla Turboden,che converte il contenuto entalpico dell’olio diatermico in energia meccanica e, tramite un alternatore, in energia elettrica. Per limitare il consumo d’acqua, il condensatore è raffreddato con un sistema ad aria.

La sezione CSP, per la natura dei suoi componenti, ha dinamiche molto diverse dalla sezione CPV, ed è proprio su questo punto che si è  testato l’ibridizzazione  di queste tecnologie, nella produzione di energia secondo profili di produzione predeterminati.

La sezione CSP, dotata di una massiva e più economica riserva di energia, dovrebbe riuscire a garantire una produzione elettrica di base, quasi indipendente dalle fluttuazioni temporali della fonte di energia durante la giornata, mentre la sezione CPV, grazie alla sua dinamica veloce, dovrebbe andare a coprire le piccole variazioni e scostamenti real-time dal profilo di produzione.

Studio necessario

Per prevedere e simulare un generico profilo di produzione da ottenere a partire da predeterminati andamenti di irraggiamento, temperatura, percorsi del sole etc., è stato realizzato un modello di simulazione il più possibile accurato e rispondente alla realtà. Per tale lavoro hanno analizzato le perdite termiche del campo solare della sezione CSP, con particolare attenzione alle fasi di riscaldamento mattutino, raffreddamento notturno e ai transitori durante la normale operatività.

 

Configurazione del campo solare a concentrazione

Il campo solare a concentrazione della sezione CSP è basato su sei linee di collettori lineari Fresnel lunghe 200 metri ciascuna. Le linee sono tra loro connesse in parallelo, in una configurazione ad “U” nota come center-feed.

Ciascuna linea di collettori è composta da tubi ricevitori modulari, connessi tra loro in serie tramite giunti di dilatazione a soffietto, e da un campo di specchi primari piani, i quali seguono il percorso del sole da EST a Ovest tramite un meccanismo di inseguimento mono-assiale. La struttura degli specchi primari è dispostya a quasi due metri da terra, in modo tale da consentire il transito della fauna locale e la crescita della vegetazione al di sotto del campo.

I tubi ricevitori sono realizzati in acciaio austenitico inossidabile verniciato con uno speciale rivestimento selettivo che aumenta l’assorbanza e riduce l’emittanza, e sono incapsulati all’interno di un tubo di vetro operante sotto vuoto. Il ricevitore è inoltre dotato di un riflettore secondario, che permette di migliorare il rendimento ottico del campo solare.

Le tubazioni di collegamento tra i collettori solari ed il resto dell’impianto sono realizzate in acciaio e coibentate con uno spessore di 8cm di lana di roccia.

 

Modello matematico del sistema ed assunzioni

La relazione alla base del modello di simulazione sviluppato è l’equazione di conservazione dell’energia, espressione del primo principio della termodinamica per un sistema aperto,applicata con riferimento a volumi di controllo rappresentati da 1 metro di tubo, con una discrezzazione temporale di 1 secondo:

Formula n. 1

Il primo termine rappresenta la variazione nel tempo dell’energia totale del volume di controllo. In accordo alla distribuzione di temperatura iniziale lungo l’asse del tubo ricevitore, il valore iniziale di questo termine è stato calcolato applicando la seguente formula:

Formula n. 2

dove Tcv è la temperatura media del fluido e T0 la temperatura di riferimento (25°C).

Il secondo ed il terzo termine dell’equazione 1 sono i contributi energetici associati al flusso di massa entrante ed uscente dal volume di controllo.

In questo caso, non esiste accumulo di massa all’interno del volume di controllo e le differenze di quota tra le sezioni di ingresso e uscita, così come le variazioni di velocità del flusso, sono trascurabili.

Il termine Q rappresenta la somma degli scambi termici che avvengono tra il volume di controllo ne l’esterno, costituiti dall’energia raccolta dal tubo ricevitore, dalle perdite termiche verso l’ambiente e dalla conduzione interna tra volumi di controllo adiacenti.

La potenza termica raccolta dal tubo ricevitore e trasferita al fluido è stata calcolata con la seguente formula:

Formula n. 3

e tiene conto dell’area degli specchi Ac, della DNI, dell’efficienza ottica di riferimento dei riflettori i solari , delle componenti longitudinale e trasversale dell’Incidence Angle Modifier (AIM), forniti dal costruttore, del fattore di pulizia delle superfici riflettenti e del fattore che considera le perdite di estremità .

Le perdite termiche dei ricevitori, così come quelle delle tubazioni coibentate, sono state valutate in funzione della differenza di temperatura tra l’olio e l’aria esterna. In questo lavoro le temperature nominali di entrata e di uscita dell’olio sono state assunte rispettivamente pari a 150°C e 260°C (quest’ultima può tuttavia arrivare a 280°C).

 

Strategie di gestione del campo solare

Il lavoro di gestione del campo solare ha analizzato le perdite termiche durante le tre distinte condizioni di raffreddamento notturno, riscaldamento mattutino e piena operatività. Dopo il tramonto, l’irraggiamento solare è assente e l’olio contenuto nelle tubazioni coibentate e nei tubi ricevitori si trova inizialmente ad alta temperatrura.

Il profilo di temperatura di ciascuna linea, all’inizio della notte, è infatti uguale all’ultimo profilo di temperatura realizzato durante la fase operativa del campo solare.

Per evitare inutili consumi di energia, durante la notte tutte le pompe sono ferme e le valvole di ingresso e di uscita dal campo solare vengono mantenute serrate. La temperatura della linea diminuisce gradualmente, fino a raggiungere la temperatura ambiente.

Durante il riscaldamento mattutino, ed in generale ogni qualvolta sia necessario ripristinare le condizioni di temperatura di progetto del campo solare, si può optare per una modalità operativa nota come ricircolo. Può essere necessario attuare questa modalità anche dopo annuvolamenti particolarmente duraturi.

Nella modalità di ricircolo, le valvole di ingresso e di uscita dal campo solare da e per i due serbatoi vengono mantenute chiuse, e la pompa di ricircolo è avviata.

Il fluido diatermico ricircola nel campo solare finché esso non raggiunge la temperatura desiderata. A seguito del ricircolo, le valvole sopracitate vengono aperte e la modalità di piena operatività può avere inizio.

 

Risultati ottenuti

Durante i prolungati periodi di assenza di radiazione solare, la massa di olio diatermico contenuta nel campo solare è in stato di quiete.

Considerando una condizione iniziale equivalente all’ultimo profilo di temperatura assiale realizzato in condizioni nominali (ingresso a 150°C e uscita a 260°C), per una temperatura ambiente di 20°C, l’intero processo di raffreddamento fino a temperatura ambiente impiega meno di 4 ore.

Durante il funzionamento in modalità di ricircolo, l’olio diatermico ricircola nel campo solare fino al raggiungimento della temperatura nominale di ingresso (150°C).

Il tempo necessario al raggiungimento di tale condizione, a partire da una temperatura iniziale di 20°C e una portata di ricircolo di 2kg/s, per ogni linea è circa 2 ore.

La simulazione è stata effettuata per due diversi profili di irraggiamento solare, rappresentativi di una tipica giornata di primavera e di una invernale. Durante la giornata di primavera considerata, un alto valore di DNI, pari a 700W/m2, è raggiunto già dopo 2 ore dall’alba, ed infatti il riscaldamento dell’olio diatermico è veloce e dura circa 45 minuti.

Nella situazione invernale, invece, il massimo valore di DNI non supera mai i 200W/m2, e conseguentemente il riscaldamento è più lungo e la temperatura nominale non viene raggiunta prima di 2 ore dall’alba.

Durante la piena operatività, il sistema di controllo deve garantire sempre il raggiungimento della temperatura nominale in uscita (260°C), agendo sulla portata e sulla eventuale de-focalizzazione di parte del campo specchi, nel rispetto dei limiti superiori ed inferiori sulle portate, sulle pressioni e sulle temperature operative.

La temperatura di uscita dell’olio diatermico dipende principalmente dalla DNI e dalla portata massica. Per questo motivo, per l’andamento della temperatura di uscita in funzione della portata massica, vi sono valori di DNI.

Per i bassi valori di DNI, significa che per gli stessi valori di irraggiamento, la portata massica non influisce particolarmente sulla temperatura di uscita. Al contrario, per alti valori di irraggiamento, l’influenza della portata massica sulla temperatura che è possibile raggiungere è notevole.

Per esempio, considerando una DNI di 800W/m2, la temperatura di uscita dal campo solare sarebbe di 320°C per una portata di 0,75kg/s e di 230°C nel caso di una portata di 2kg/s.

Esiste un grafico che consente di definire il campo di funzionamento per evitare il deterioramento dell’olio diatermico. Infatti, l’olio diatermico adottato è un fluido organico sintetico caratterizzato da un limite superiore di temperatura (di autoaccensione) di 375°C, e da un punto di iniziale ebollizione di 345°C.

Genericamente, gli olii diatermici commerciali di questa tipologia presentano massimi valori di temperatura operativa attorno a 290-400°C.

Nel caso specifico dell’impianto CSP di Ottana, per valori di DNI al di sotto di 200W/m2, la temperatura di 260°C non verrebbe mai raggiunta a causa delle perdite termiche.

Considerando che gli impianti solari a concentrazione utilizzano il sole some fonte di energia, e nello specifico la componente diretta della radiazione solare, è di notevole interesse4 conoscere le variazioni di temperatura che possono essere causate dal passaggio più o meno prolungato di corpi nuvolosi. Il profilo di temperatura che si realizza in ciascuna linea di campo solare durante la sua piena operatività presenta un andamento fondamentalmente lineare fra la sezione di ingresso e quella di uscita.

Nel momento in cui la DNI si annulla a causa del passaggio di una nuvola, il profilo di temperatura lungo la linea si modifica in modo sostanziale in funzione della durata della nuvolosità e della portata che scorre nelle linee del campo solare. La portata continua a fluire dal serbatoio freddo, con una temperatura costante e pari a 150°C.

Naturalmente, le perdite termiche introducono delle lievi ulteriori diminuzioni della temperatura. E così per una portata di 2kg/s ed una nuvola avente una durata di tre minuti, si realizzerebbe una diminuzione della temperatura di uscita pari a circa 60°C, laddove con una portata di 0,5kg/s tale riduzione sarebbe pari a circa 20°C.

Nel momento successivo al passaggio del corpo nuvoloso, l’irraggiamento riprende immediatamente il suo valore, e il profilo di temperatura che si realizza nella linea si riporta all’andamento nominale (in questo caso dopo circa 7 minuti dal passaggio della nuvola).

 

Conclusioni

I risultati discussi suggeriscono che, durante una generica notte, dopo 3 ore di assenza di irraggiamento, la temperatura dell’olio è al di sotto di 50°C e dopo 4 ore essa è uniforme ed uguaglia la temperatura ambiente. Per quanto riguarda la fase di riscaldamento del campo solare, invece, essa può durare da 45 minuti fino a circa 2 ore, a seconda dell’irraggiamento incidente.

L’influenza delle nuvole non è trascurabile e riduce notevolmente la temperatura in uscita dal campo, a meno di regolare la portata che fluisce nel campo solare. Dopo il passaggio dei corpi nuvolosi, il tempo necessario per ripristinare il profilo di temperatura nominale lungo l’asse dipende dall’irraggiamento e dalla portata che fluisce nelle tubazioni.

 

Per. Gabriele Uberti

 

Definizioni

CSP (Concentrating Solar Power):Energia solare concentrata (chiamato anche solare a concentrazione , concentrazione solare termica , e CSP ) sistemi generare energia solare utilizzando specchi o lenti per concentrare una grande area di luce solare, o l'energia solare termica , su una piccola area. Elettricità viene generato quando la luce concentrata viene convertita in calore, che aziona un motore termico (di solito una turbina a vapore ) collegato ad un elettrico generatore di energia  o alimenta un termochimico reazione

CPV (Concentrating photo-Voltaic):  è un fotovoltaico tecnologia che genera energia elettrica dalla luce solare. Contrariamente ai tradizionali sistemi fotovoltaici , utilizza lenti specchi curvi per mettere a fuoco la luce solare su piccola, ma altamente efficiente, multi-giunzione (MJ) celle solari . Inoltre, sistemi CPV utilizzano spesso inseguitori solari e talvolta un sistema di raffreddamento per aumentare ulteriormente l'efficienza.

kWe: l'unità kWe (e i suoi multipli MWe e GWe) si usano per indicare la potenza elettrica prodotta da una centrale, distinguendola da quella meccanica in uscita dalle turbine, e da quella termica sviluppata in caldaia.

Lenti Fresnel: Una lente di Fresnel è un tipo di lente inventata dal fisico Augustin-Jean Fresnel nel 1827, originariamente per l'impiego specifico nei fari per la navigazione, caratterizzata da uno spessore totale ridotto che permette la costruzione di ottiche meno ingombranti. Lenti di Fresnel vengono usate nei settori più disparati, dai mirini di alcune fotocamere, a sistemi di ingrandimento per grandi superfici, come interi fogli, ai lunotti posteriori ad effetto grandangolare di veicoli, e in questo caso si tratta di lenti negative, ed altro.

Radiazione solare: La radiazione solare è l'energia radiante emessa nello spazio interplanetario dal Sole, generata a partire dalle reazioni termonucleari di fusione che avvengono nel nucleo solare e che producono radiazioni elettromagnetiche a varie frequenze o lunghezze d'onda, le quali si propagano poi nello spazio alle velocità tipiche di queste onde, trasportando con sé energia solare.

Direct Normal Irradiance: L'irraggiamento diretto ricevuta su un piano normale al sole, chiamato irraggiamento normale diretta (DNI), è di particolare importanza per le tecnologie solari a concentrazione, tra cui concentrazione impianti termici solari e fotovoltaici concentrati

Archimede Solar Energy: Archimede Solar Energy (ASE) una società del Gruppo Angelantoni Industrie S.p.A. e partecipata da Chyioda Corporation è tra i leader mondiali nella produzione di tubi ricevitori per centrali solari termodinamiche a collettori parabolici lineari. I ricevitori sviluppati e prodotti da Archimede Solar Energy, con il contributo di ENEA, sono progettati per operare ad elevate temperature (fino a 580°C) con tutti i tipi di fluido termo-vettore impiegati per il funzionamento delle grandi centrali solari termodinamiche oggi in esercizio.

ORC (Organic Rankine Cycle): Col termine Organic Rankine Cycle o in sigla ORC(taducibile in italiano come: Ciclo Rankine Organico) si individuano impianti che convertono calore in energia elettrica mediante un ciclo Rankine che utilizza una sostanza organica ad alto peso molecolare come fluido di lavoro. Le caratteristiche del fluido di lavoro consentono di sfruttare piccoli salti entalpici a temperature medio-basse dove il ciclo Rankine a vapor d'acqua avrebbe limiti nel disegno della turbina o nei costi di impianto e di esercizio.

Condensatore: è un particolare scambiatore termico che ha lo scopo di condensare una sostanza o una miscela, ovvero portarla dallo stato gassoso allo stato liquido, in genere per raffreddamento (diminuzione della temperatura).Il condensatore è attraversato da un fluido refrigerante, che ha il compito di sottrarre calore latente alla sostanza che si vuole condensare.I condensatori possono avere delle dimensioni molto variabili, e trovano impiego in molti campi: vengono utilizzati in ambito domestico (ad esempio nei congelatori), in ambito di industriale (ad esempio nelle operazioni di distillazione e in generale nella termoregolazione industriale) e in laboratorio.

 

Conservazione dell’energia: In fisica, la legge di conservazione dell'energia è una delle più importanti leggi di conservazione osservata nella natura. Nella sua forma più studiata e intuitiva questa legge afferma che, sebbene l'energia possa essere trasformata e convertita da una forma all'altra, la quantità totale di essa in un sistema isolato non varia nel tempo

Primo principio della termodinamica (per sistemi aperti): Quando un corpo viene posto a contatto con un altro corpo relativamente più freddo avviene una trasformazione che porta a uno stato di equilibrio nel quale sono uguali le temperature dei due corpi. Per spiegare questo fenomeno gli scienziati del XVIII secolo supposero che una sostanza, presente in maggior quantità nel corpo più caldo, passasse nel corpo più freddo. Questa sostanza ipotetica, detta calorico, era pensata come un fluido capace di muoversi attraverso la massa chiamata impropriamente materia. Il primo principio della termodinamica invece identifica il calore come una forma di energia che può essere convertita in lavoro meccanico ed essere immagazzinata, ma che non è una sostanza materiale. È stato dimostrato sperimentalmente che il calore, misurato originariamente in calorie, e il lavoro o l'energia, misurati in joule, sono effettivamente equivalenti. Ogni caloria equivale a 4,187 joule.

Il primo principio è dunque un principio di conservazione dell'energia. In ogni macchina termica una certa quantità di energia viene trasformata in lavoro: non può esistere nessuna macchina che produca lavoro senza consumare energia. Una simile macchina, se esistesse, produrrebbe infatti il cosiddetto moto perpetuo di prima specie.

Il primo principio viene tradizionalmente enunciato come:

La variazione dell'energia interna di un sistema termodinamico chiuso è uguale alla differenza tra il calore fornito al sistema e il lavoro compiuto dal sistema sull'ambiente.

La corrispondente formulazione matematica si esprime come:

ΔU = Q - L

dove U è l'energia interna del sistema, Q il calore fornito al sistema e L il lavoro compiuto dal sistema.

Per energia interna si intende la somma delle energie cinetiche e di interazione delle diverse particelle di un sistema. Q è il calore scambiato tra ambiente e sistema (positivo se fornito al sistema, negativo se invece ceduto dal sistema) e L il lavoro compiuto (positivo se compiuto dal sistema sull'ambiente, negativo invece se compiuto dall'ambiente sul sistema). La convenzione dei segni risente del legame con lo studio dei motori termici, nei quali il calore viene trasformato (parzialmente) in lavoro.

Formulazioni alternative ed equivalenti del primo principio sono:

Per un sistema aperto, q-w=ΔE, ove per ΔE si intende la variazione di energia totale, che altro non è che la somma delle variazioni dell'energia interna, dell'energia cinetica e dell'energia potenziale possedute da quel sistema. Si vede che per un sistema chiuso le variazioni di energia cinetica e potenziale sono nulle per cui ci si riconduce alla relazione precedente.

Per un ciclo termodinamico, q=w, dal momento che la variazione di energia totale è nulla, dovendo il sistema, al termine di ogni ciclo, ritornare nelle stesse condizioni di partenza.

Fonte: Wikipedia

Incidence Angle Modifier (AIM): angolo di incidenza per collettori solari termici

 

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Incentivi per il solare termodinamico

Pubblicato il da Per. Mec. Gabriele Uberti

Accesso agli incentivi per il solare termodinamico

Richiedi una consulenza su questo argomento

Il Decreto Ministeriale 23 giugno 2016 abrogando il Decreto Ministeriale 11 1prile 2008 e le sue s.m.i. ed integrando il solare termodinamico nell’ambito delle FER non fotovoltaiche da esso regolamentante, prevede, all’art. 4 l’accesso diretto agli incentivi, l’iscrizione ai registri e alle procedure d’asta.

La trasmissione della richiesta di ammissione agli incentivi, delle informazioni e dei dati necessari, della relativa documentazione deve avvenire in via digitale mediante il Portale FER-E del GSE “lo studio U.G. Studio di Consulenza Peritale di Gabriele Uberti è iscritto al GSE per trasmettere le richiesta di incentivi”

La documentazione nel caso di impianti solari termodinamici occorre predisporre la seguente specifica documentazione:

- Relazione tecnica che riporti l’ubicazione e le caratteristiche tecniche dell’impianto, ivi inclusa la superficie captante, il tipo di captatore solare e le relative caratteristiche, le caratteristiche dell’eventuale sistema di accumulo, le modalità eventuali di integrazione in impianti convenzionali, la frazione di integrazione, stima del rendimento globale del ciclo termodinamico, del sistema di concentrazione e di conversione solare in alta media e bassa pressione; indicazione della tipologia di fonti convenzionali ovvero rinnovabili utilizzate negli impianti ibridi;

- Titolo concessorio;

- Relazione di dettaglio relativa ai servizi ausiliari e alli perdite di tutta la centrale con particolare riferimento alla parte solare;

- Documentazione tecnica e caratteristiche delle turbine (ove presenti);

- Schema semplificato dell’intero impianto indicando inoltre tutte le linee di processo e la posizione degli strumenti di contabilizzazione dell’energia termica;

- Schema elettrico completo della centrale con indicazione di tutti i contatori elettrici con particolare riferimento a quelli destinati a misurare le perdite di centrale;

Sono previste, due tipologie di incentivi per gli impianti solari termodinamici nuovi:

- una tariffa incentivante omicomprensiva;

- un incentivo calcolato come differenza tra un valore fissato e il prezzo zonale orario dell’energia.

Gli impianti di potenza superiore a 500 kW possono optare per il solo incentivo;

Gli impianti di potenza non superiore a 500 kW possono invece optare per l’una o per l’altra tipologia, con la facoltà di passare da un sistema all’altro non più di due volte durante l’intero periodo di incentivazione.

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Per. Gabriele Uberti

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Autotrasporto deduzioni e le agevolazioni

Pubblicato il da Per. Mec. Gabriele Uberti

Autotrasporto: deduzioni spese, ecco le agevolazioni

La deduzione va inserita nei modelli UNICO 2016 PF e SP come segue:

nel quadro RF: utilizzando nel rigo RF55 i codici:

deduzione per i trasporti all’interno del Comune cor. 43;

deduzione per i trasporti all’interno della regione o delle regioni confinanti cod. 44;

deduzione per i trasporti oltre tali ambiti cod. 45;

nel quadro RG utilizzando nel rigo RG 22 i codici:

deduzione per i trasporti all’interno del Comune cor. 16,

deduzione per i trasporti all’interno della regione o delle regioni confinanti cod. 17;

deduzione per i trasporti oltre tali ambiti cod. 18.

Autotrasporti: confermata la deduzione dell’assicurazione

Viene confermata anche per il periodo di imposta 2015 l’agevolazione relativa alla facoltà di recuperare, attraverso compensazione in F24, i contributi versati al Servizio Sanitario Nazionale sui premi di assicurazione per la responsabilità civile, per i danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore adibiti a trasporto merci di massa complessiva a pieno carico non inferiore a 11,5 tonnellate. La deduzione può essere effettuata sino ad un massimo di 300 euro per ciascun veicolo.

Come compensare l’assicurazione autotrasporti nell’F24

Per poter approfittare della deduzione, il codice tributo da usare per la compensazione attraverso l’F24 è il seguente: 6793.

Fonte: La Legge per Tutti.

Per. Mec. Gabriele Uberti

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Il Termodinamico

Pubblicato il da Per. Mec. Gabriele Uberti

Il Termodinamico

Parte 1

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Cos’è un impianto Termodinamico?

E’ un impianto in grado di produrre calore attraverso il pannello posto all’esterno che agisce come captatore termico. Il calore prodotto può essere utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria, per il riscaldamento degli ambienti, per entrambi gli scopi, oppure per produrre calore di processo in impianti di tipo industriale, agricolo, terziario, etc..

Come funziona?

1. Di notte: basta che la temperatura dell’aria sia superiore a -5°C.

2. Con il vento: l’energia cinetica e le correnti calde che impattano sul collettore portano calore che il sistema cattura, anche se è nuvoloso.

3. Con la pioggia: basta pensare a quanto calore contiene il vapore acqueo che precipita dalle nubi. L’acqua è sempre a qualche grado sopra lo zero e, in alcune condizioni, anche una decina di gradi sopra.

4. Con il sole: la radiazione solare migliora la produzione, ma non è la condizione necessaria affinché il sistema funzioni.

Sono necessarie opere idrauliche speciali?

No, basta collegare il serbatoio di acqua calda alla rete dell’acqua calda dell’abitazione o della struttura e sostituire il sistema di riscaldamento dell’acqua presente in precedenza con il nuovo impianto.

I pannelli devono essere installati solo sul tetto?

No, possono essere installati anche in facciata in verticale (anche sul balcone) e non hanno bisogno d’essere protetti dal vento.

E’ necessario rinforzare il tetto o devo aprire un cantiere per installare i pannelli?

No, non è necessario rinforzare il tetto perché i pannelli pesano soltanto 7 Kg e le misure sono ridotte, inoltre non è necessario aprire un cantiere per i lavori di installazione.

Quali sono i benefici e vantaggi ambientali che derivano dall’utilizzo della tecnologia termodinamica?

1. Non ci sono emissioni di gas serra.

2. Grande diminuzione di domanda energetica da fonti di energia tradizionali e fossili. Il termodinamico permette di preriscaldare il fluido utile (acqua) limitando il salto termico (temperatura di utilizzo – temperatura di ingresso nel sistema) che una fonte di energia convenzionale deve fornire per raggiungere la temperatura desiderata.

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Per. Mec. Gabriele Uberti

65029 Torre Dé Passeri PE

Corso Giuseppe Mazzini n. 158

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Il Termodinamico

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Le distanze di simmetria e l'allineamento dell'autotelaio

Pubblicato il da Per. Mec. Gabriele Uberti

La campanatura

Le distanze di simmetria e l’allineamento dell’autotelaio

1. Generalità sull’assetto ruote

Per assetto ruote si intende l’insieme degli angoli caratteristici della geometria ruote che determinano la posizione e l’impronta a terra di quest’ultime rispetto al piano longitudinale del veicolo, al piano trasversale e longitudinale dell’asse di sterzata e rispetto all’asse di simmetria.

Per l’assale posteriore, gli angoli principali sono la campanatura, la convergenza, l’angolo di spinta.

Per l’asse anteriore gli angoli sono la convergenza, la campanatura, l’incidenza, l’inclinazione del perno fuso, l’angolo incluso, gli angoli di sterazata.

Per assi di simmetria invece si intendono le distanze geometriche che determinano la quadratura del telaio ed il corretto parallelismo degli assali, espresse in millimetri, sono il passo, la carreggiata, il disassamento, lo scostamento laterale.

2. La campanatura delle ruote

La campanatura è l’angolo di inclinazione verticale delle ruote, guardando il veicolo frontalmente, può essere positiva es. +1°00’, quando cioè la parte superiore della ruota è inclinata verso l’esterno del veicolo, negativa es. -1°00’, quando cioè la parte superiore della ruota è inclinata verso l’interno del veicolo, nulla, cioè uguale a zero gradi 0°, quando la ruota non è inclinata né verso l’interno, né verso l’esterno.

La campanatura è un angolo fondamentale, in quanto da esso derivano importanti funzioni che il veicolo devo svolgere, tra le quali la tenuta di strada, sia in rettilineo che in curva, la corretta sterzatura, il corretto consumo dei pneumatici, soprattutto quelli anteriori.

Disegno cad immagine indicativa.

La campanatura

La campanatura

3. La convergenza delle ruote

La convergenza è l’angolo orizzontale delle ruote, osservando il veicolo frontalmente. Viene misurata rispetto al piano longitudinale del veicolo. Vi è in pratica una chiusura delle ruote se esiste una convergenza es. + 1mm, un’apertura delle ruote se esiste una divergenza es. -1mm, un perfetto parallelismo se non esiste un’apertura, né una chiusura, cioè una convergenza uguale a zero es. 0mm.

A titolo informativo, si ricorda che la convergenza va regolata, dove esistono punti di rettifica, sempre prima all’asse posteriore e che l’unità di misura è il millimetro, essendo una frazione di angolo molto piccola e quindi difficilmente interpretabile in termini diagnostici se viene misurata in gradi angolari e minuti primi. Sull’asse anteriore di qualsiasi autoveicolo, di qualunque marca e modello, la convergenza o la divergenza sono sempre e comunque regolabili come da schema mostrato sotto.

Disegno cad immagine indicativa

La convergenza - divergenza

La convergenza - divergenza

4. L’incidenza delle ruote

L’incidenza, o angolo di inclinazione longitudinale dell’asse di sterzata è il disassamento geometrico in avanti o indietro di tale asse, osservando il veicolo dalla parte laterale. Si misura in gradi angolari e minuti primi es. 10°30’, ed è positivo se l’asse di direzione in alto è inclinato all’indietro. E’ negativo se l’asse di direzione in alto è inclinato in avanti. E’ nullo uguale a zero se l’asse di direzione non è inclinato né in avanti né all’indietro ed è passante per la linea di mezzeria della ruota.

L’angolo di incidenza favorisce il ritorno dello sterzo, garantisce al veicolo una maggiore stabilità direzionale su strada rettilinea e può assumere valori negativi es. -1°30’, valori positivi es. +1°30’ o valori nulli es. 0°

5. Il passo del veicolo

Il passo è la distanza lineare fra gli assi, misurata nel piano longitudinale del veicolo, prendendo come punti di riferimento i centri dei mozzi delle quattro ruote. Si misura in millimetri e la differenza tra lato destro e lato sinistro di questo parametro fornisce indicazioni precise sulla geometri del telaio-chassis e della carrozzeria portante. Questo valore non dovrebbe superare come tolleranza massima i 10 millimetri, l’autoveicolo potrebbe essere più contenuto. In caso contrario, ossia con valori di 15-16 millimetri, l’autoveicolo potrebbe accusare deviazioni dalla marcia rettilinea (inabilità direzionale) e comunque dalla parte che è più disassata geometricamente.

6. La carreggiata

La carreggiata è la distanza misurata fra i piani mediani delle ruote di uno stesso asse. La carreggiata dell’asse anteriore può essere uguale, ma anche differente da quella dell’asse posteriore, a seconda delle caratteristiche costruttive del veicolo es. asse ant. 1497 mm; asse post. 1488mm.

Di Per. Mec. Gabriele Uberti

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Efficienza energetica l'involucro edilizio

Pubblicato il da Per. Tec. Gabriele Uberti

Efficienza Energetica l’Involucro edilizio

1. Involucro edilizio

Per involucro di un edificio si intende l’insieme di tutte le superfici dell’edificio che entrano in contatto con l’ambiente esterno, pertanto pareti, copertura e serramenti. L’involucro rappresenta quindi il mezzo attraverso cui l’edificio scambia energia termica con l’esterno pertanto, quando più l’involucro è capace di isolare l’interno dall’esterno, tanto minore sarà il flusso di calore (dall’esterno verso l’interno in estate e dall’interno verso l’esterno in inverno) tanto più consistente sarà il risparmio di energia.

2. Requisiti e caratteristiche dell’involucro

Tra i requisiti all’involucro edilizio si elencano:

- il mantenimento della temperatura interna, nei mesi invernali, intorno a 20-22 °C;

- il mantenimento del comfort termico durante i mesi estivi;

- il controllo dei fenomeni di condensa superficiale interstiziale, tramite bilanciamento di temperatura, umidità e ventilazione;

- un determinato valore di resistenza termica ed inerzia termica.

Tra le caratteristiche dell’involucro edilizio si elencano:

- involucro conservativo, è un involucro caratterizzato da un tipo di controllo ambientale che demanda all’utilizzo di grandi masse murarie con poche aperture, il compito di ridurre le dispersioni termiche.

- involucro selettivo, del tutto analogo all’involucro conservativo ma con in più, la presenza di grandi pareti trasparenti per l’illuminazione e il riscaldamento passivo.

- involucro rigenerativo, che funge solo da barriera verso l’esterno, il controllo della temperatura interna è affidato agli impianti.

- involucro eco-efficiente, per il quale il controllo della temperatura basato sull’armonia e sull’interazione tra ambiente esterno ed edificio.

3. Definizioni principali

Trasmittanza Termica o coefficiente globale di trasmissione del calore, la norma UNI 7357 la definisce come il flusso di calore passante da un locale all’esterno o ad un altro locale attraverso una parete. Unità di misura: W/m2K, simbolo: U.

Conducibilità termica: è il flusso di calore che, in condizioni stazionarie, viene trasmesso attraverso uno strato unitario di materiale per effetto della differenza di un grado di temperatura tra due facce opposte del materiale considerato. Unità di misura W/mK; simbolo: I.

Resistenza termica: è l’inverso della trasmittanza termica . Unità di misura m2K/W; simbolo: R.

4. Interventi sulle caratteristiche costruttive

Esistono due tipologie di interventi possibili 1) isolamento termico e 2) aumento della massa termica.

Con l’isolamento termico, si agisce per il miglioramento della resistenza termica della parete, è possibile porre in opera o migliorare l’isolamento termico sull’esterno della parete, sull’interno o, nei casi possibili, sulle intercapedini.

L’aumento della massa termica, invece, serve a rallentare il rilascio verso l’interno del calore accumulato dagli strati esterni della parete durante i periodi di soleggia mento, pertanto, è un intervento da privilegiare in quelle località caratterizzante da estati caldi e inverni miti, in modo da minimizzare il consumo energetico necessario al raffrescamento.

5. Isolamento esterno

L’isolamento esterno può essere realizzato in diverse modalità:

- intonaco isolante, la posa in opera di intonaco isolante è sicuramente la soluzione più semplice ed economica e consiste nell’apposizione di intonaci mescolati a materiali isolanti (polistirolo,vermiculite, etc.);

- isolamento a cappotto, consiste nel realizzare attorno all’edificio uno strato isolante senza discontinuità, questo tipo di intervento, probabilmente è quello che, a parità di altre condizioni, assicura il massimo risparmio energetico.

- parete ventilata, simile al cappotto anche nei risultati, consiste nell’ apposizione di uno strato intorno all’involucro ma ad una certa distanza dalle pareti, in modo che si formi un’intercapedine d’aria, la quale consentirà un ulteriore isolamento ed anche la ventilazione che ridurrà ancor più sensibilmente il rischio di condensa.

6. Isolamento interno

L’isolamento interno della parete può essere attuato in due modalità:

- intonaco isolante, viene apposto uno strato di intonaco ad alto potere isolante.

- pannelli interni, sulla superficie interna, vengono posti in opera pannelli di materiali isolante (polistirolo, lana di vetro, poliuretano espanso, etc.), un foglio di alluminio che funziona da barriera al vapore per difendere lo strato isolante dall’umidità e pannelli in gesso fissati a trutture.

7. L’intercapedine

L’intercapedine tra due pareti verticali può essere aperta o chiusa:

- nel primo caso, la ventilazione, ossia il continuo passaggio d’aria al suo interno, permette anche l’eliminazione del vapore;

- nel secondo caso l’aria contenuta all’interno funge da mero isolante, nei nuovi edifici si tende a progettare l’intercapedine in modo da racchiudere l’intero edificio, isolando quindi anche i ponti termici.

All’interno dell’intercapedine può essere opportuno inserire materiali isolanti per mezzo di pannelli (fibrosi o materiali espansi) oppure per mezzo di materiali iniettabili (in granuli-argilla, vermiculite,perlite,sughero espanso) versati nell’intercapedine fino a riempirla materiali isolanti in pannelli, che possono essere pannelli fibrosi o in materiali espansi. Quest’ultimo intervento è molto adatto nel caso di edifici esistenti con intercapedine già presente, in questo caso bisognerà preventivamente condurre analisi preliminare, ad esempio tramite carotaggio, per determinare spessori delle pareti, ampiezza dell’intercapedine, eventuale presenza di altri materiali, decidendo cosi la giusta quantità e tipologia di materiali da iniettare.

Sito internet cliccaqui

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Isolamento

Isolamento

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